Lycopersicon esculentum (il pomodoro)

Nativo della zona compresa tra l’attuale Messico e il Perù, a lungo oggetto di contesa tra i botanici che lo definiscono frutto e i cultori della cucina che ne parlano come di una verdura, il pomodoro arriva in Italia nel 1500 al seguito dei conquistadores spagnoli.

Solo più tardi però, trovando condizioni climatiche favorevoli ed innesti ad hoc nel sud del nostro paese, vira il suo colore dall’originario giallo dorato al rosso acceso, diventando insieme alla pasta e al basilico un’icona dell’Italia, come la sua bandiera di cui ripete casualmente i colori. Vessillo del gusto e del benessere, il pomodoro, con l’olio extravergine e la pasta, la fa da padrone nella dieta mediterranea, riconosciuta come modello mondiale di nutrizione a cui ispirarsi.

Tra i produttori mondiali di questo frutto, l’Italia se la gioca con la California e l’onnipresente Cina con un giro d’affari enorme che, se si ragiona solo in termini di profitto, spesso origina filiere viziate da cui emergono spregevoli pratiche, che vanno dallo sfruttamento della forza lavoro alla distruzione dei piccoli e onesti produttori schiacciati da logiche aberranti, al depauperamento dei terreni a seguito dell’uso massiccio di prodotti chimici.

Però, con la dovuta attenzione, non è difficile procurarsi pomodori “buoni, puliti e giusti”. Io per esempio, quest’anno, anche per garantire una sana alimentazione al bimbo che nascerà, ho comprato solo pomodori biologici e a prezzi accettabili. Con mia figlia più grande (con il suo pancione) e mia sorella (la nottambula) abbiamo preparato, come facevano i nostri “vecchi”, innumerevoli vasi di pelati, correttamente sterilizzati, che dovrebbero riuscire a soddisfare il fabbisogno famigliare per un inverno intero. Questa attività ci ha viste impegnate per diversi pomeriggi e serate giù in cantina, dove tra pentole in ebollizione, zampironi accesi per difenderci dalle zanzare e pezzi di pomodoro ovunque, ci siamo anche fatte tante chiacchiere e belle risate.

Quando invece la stagione offre pomodori freschi, usiamoli per un buon piatto di spaghetti. Io li preparo così: per 4 persone uso circa 1 chilo di pomodori che sbollento per pochi secondi in modo da togliere facilmente la pelle. Io adoro i San Marzano, ma voi potete usare la varietà che preferite. Faccio soffriggere dolcemente in olio extravergine mezza cipolla, uno spicchio d’aglio e qualche foglia di basilico. Aggiungo un peperoncino (a me piace) e salto velocemente. Intanto che la pasta cuoce, dopo aver tolto l’aglio, aggiungo i pomodori a filetti. La pasta, una volta unita al sugo, va saltata per un paio di minuti a fuoco vivace. Per essere un po’ fighi, potete arrotolare con una forchetta gli spaghetti in un mestolo, impiattarli con un po’ di sugo sopra e una foglia di basilico. Spolverata di parmigiano a piacere.

E’ un piatto molto versatile. Per cui a fine cottura potete guarnire con olive taggiasche, una dadolata di mozzarella o le due cose insieme. Osate pure con quello che vi piace.

2017-10-10T10:01:49+00:00 Wednesday, September 20th, 2017|

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