La stanza di mia figlia…effetto farfalla!

La stanza di mia figlia…effetto farfalla!

Nonostante l’aiuto quotidiano di una preziosa collaboratrice, la stanza di M., la mia figlia adolescente, anche dopo brevi passaggi della sua inquilina, assume l’aspetto di un campo di battaglia. Dal pavimento al soffitto, tutto smette di avere la funzione per la quale è stato pensato: muri imbrattati, pavimento nascosto da scarpe, calzini, slip, indumenti vari e, non di rado, residui di cibi, cassetti aperti traboccanti di ogni ben di Dio, letto completamente occupato con tutto ciò che dovrebbe trovarsi negli armadi. Temperature torride d’inverno o gelide d’estate, senza compromessi, visto che la pompa di calore, in un senso o nell’altro, viaggia sempre a manetta.
Rimproveri, punizioni, promesse varie si alternano da 17 anni senza fortuna.
Secondo uno studio inglese, i cattivi odori e il disordine delle stanze sarebbero causa di insonnia, di scarsa concentrazione scolastica ed i ragazzi dovrebbero segure corsi di “igiene in camera da letto” per migliorare le proprie performance. Secondo altre scuole di pensiero, i figli disordinati sono persone sane perchè la confusione ha sempre un senso e il caos è intelligente.
La mia figliola dorme poco, ma è sveglia e brava a scuola.
Pertanto, non saprei in quale tribù inserirla, se in quella delle vittime del caos o in quella dei giovani tutto genio e sregolatezza.
Per quanto mi riguarda ho deciso di abbandonare il senso di impotenza e di sconfitta che un tempo mi assillava ogni volta che entravo in camera sua.
Da qualche mese osservo un rigoroso silenzio stampa ed evito ogni commento quando, in apnea, entro per aprire la finestra e far entrare un po’ d’ossigeno.
Ho deciso di venire a patti con le mie perplessità e affidare la mia sorte a Jung, padre della psicologia analitica: “Nel caos c’è il cosmo, in ogni disordine c’è un ordine segreto“.
Così provo a guardare il macello totale di quel luogo oscuro che è la camera di mia figlia come un fulgido esempio di distribuzione tattica degli oggetti, all’interno del quale lei si riconosce e si muove perfettamente a proprio agio.
Mi sforzo di associare la perfezione del caos alla crescita rigogliosa ed arruffata della sua mente, ne comprendo la diversità e mi arrendo alla serena illusione che la diversità è ricchezza.
Non si pensi a tutto ciò come ad una resa. Se non altro, il mio nuovo atteggiamento ha levato di mezzo uno dei tanti motivi che ci fanno litigare. 
Più in generale, però, penso che questo periodo passerà e che M., oggi crisalide, si trasformerà in una meravigliosa creatura.
Perciò ho smesso di minacciare di buttare tutto nel bidone della spazzatura e preferisco contrattare un premio se ogni tanto fa un po’ di pulizia.
Mi organizzo con cicliche operazioni di riordino in accordo con lei sui tempi e sui modi e, tra un ciclo e l’altro, mi dispongo all’indifferenza più assoluta.
Non è la cosa più facile del mondo, ma, tutto sommato, funziona!
2017-09-12T15:52:30+00:00 Wednesday, June 14th, 2017|